Bled offre ben più del millefoglie alla crema Una gita di un giorno per i buongustai

Kulinarika appetizer Garden village Bled Noah Charney 4© Boris Pretnar

Tenete a mente le mie parole: mangerete il millefoglie alla crema. Certo che la mangerete, e godrete in ogni attimo. Non avete altra scelta, non potete non assaggiare questa gustosa leccornia, che merita di essere essa stessa meta di un viaggio, che è cos’ famosa da essere assurta a simbolo. In questo non c’è niente di sbagliato: ci sono dei motivi perché decine di migliaia di turisti ogni anno visitino Bled, ammirino i panorami, si immergano nella natura e assaggino la specialità culinaria di cui hanno sentito tanto parlare. Nella mia famiglia pregustavamo sempre le vacanze pensate in virtù dei piatti che desideravamo assaggiare. Una volta ci siamo messi in viaggio per ore da New Haven a Baltimora per assaggiare le celebri patatine fritte locali (abbiamo riempito i sedili posteriori dell’auto di tre secchi pieni di patatine, ritornando a casa pervasi di quella beatitudine che solo i piatti fritti possono dare). Il cibo ci conduceva intorno al mondo e tutti ciò che facevamo in ferie era solo un passatempo tra due pasti. Siamo quel genere di famiglia capace di salire su un aereo e raggiungere la Slovenia solo per gustare il millefoglie alla crema. Quindi se siete qui, non mancate di assaggiarlo: non ve ne pentirete.

Il patrimonio gastronomico culturale di Bled ha tuttavia molto altro da offrire. Il millefoglie è solo una delle tante sfaccettature della cucina locale. Anche se arrivo in Slovenia intenzionato a far fuori una fetta (o anche cinque) di millefoglie alla crema, voglio sapere cos’altro posso mangiare durante la mia permanenza. In ogni giorno c’è spazio per tre pasti (in realtà per quanti si vuole), quindi avete tempo a sufficienza per assaggiare tutte le specialità locali. Di solito non mi limito a scoprire i piatti e le bevande locali, ma desidero anche conoscere le persone che producono queste leccornie e ascoltare le loro storie.

blejska kremna rezina© Boris Pretnar

La scoperta della gastronomia di Bled oltre al millefoglie è dunque per me un vero divertimento. L’Ente turistico di Bled mi ha preparato una giornata ricca di eventi con sei tappe, di cui una sola al centro di Bled, dove si concentra la maggior parte dei turisti. Potete trascorrere la maggior parte della vostra vacanza nel cuore di Bled, io invece ero curioso di scoprire cosa questa località offre oltre al pittoresco castello e all’isola con la chiesetta. Se New York ha da offrire molto più di Broadway e della statua della libertà, anche Bled ha molto più delle sue attrattive turistiche. Mi ero prefissato di scoprire le leccornie locali di cui non avevo mai sentito parlare. Accompagnato dal fotografo Boris, mi sono quindi avviato in una bollente giornata estiva verso le sei tappe nei dintorni di Bled che ci erano state segnalate dagli addetti dell’Ente turistico di Bled.

Garden Village Bled

Garden Village Glamping Resort bled Noah Charney© Boris Pretnar

La nostra prima tappa è stata il Garden Village Glamping Resort. Sebbene sia vicinissimo alla riva del lago, il visitatore ha l’impressione di trovarsi in un bosco solitario dove prendono vita i suoi sogni infantili di una casetta in cima a un albero. Il Garden Village offre diverse sistemazioni di questo tipo. Le basse tende nella conca si ergono su pali piantati su un tranquillo ruscello che proviene dal lago. In un punto lievemente più alto troviamo delle tende a due piani realizzati quasi esclusivamente in legno e il cotone al 100% (qui non troverete materiali artificiali), attrezzati come camere d’albergo di lusso. L’unico aspetto che ricorda il campeggio classico sono i bagni comuni. Il vero capolavoro architettonico è rappresentato da sei strutture di lusso a due piani incastonate tra i rami degli alberi. Mi era facile immaginare come le mie figlie, di 4 e 6 anni, sarebbero state entusiasti di abitare in una casetta sull’albero in cui quasi tutto il piano superiore è rappresentato da una rete a trampolino su cui ci si può sdraiare (o saltare). L’appartamento nuziale, il più prestigioso, ha persino un ponte levatoio che, come ama scherzare il responsabile del marketing Bogdan Capuder, fa sì che nessuno disturbi la giovane coppia, ma anche che durante la prima notte di nozze lo sposo non possa fuggire dall’abbraccio della sua amata. Il Garden Village ricorda da vicino le strutture turistiche al mare. Dispone di una piscina in cui è possibile nuotare, affiancato da una spiaggia di sassolini con lettini, e un focolare che viene acceso ogni sera e vi invita a sedervisi accanto con un bicchiere di vino e chiacchierare con gli altri ospiti.

Vrtnarija restaurant Garden village Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Il ristorante, aperto anche ai clienti esterni, è unico al mondo: è letteralmente attraversato da un ruscello e ogni tavolo ha una superficie erbosa sulla quale vengono serviti i piatti. Invece dei soliti fiori sui tavoli crescono erbe aromatiche e persino l’insalata. Quando il direttore ci ha ordinato un succo di fiori di sambuco, il cameriere è passato da un tavolo all’altro per raccogliere i fiori freschi da incorporare al succo. Tutto quanto vi verrà servito qui è a km 0: tutti gli ingredienti provengono dalle immediate vicinanze. Se siete appassionati della produzione locale, questo è il posto per voi. Nel resort ci sono molti alberi da frutto e orti, perciò il personale è in grado di produrre sul posto la maggior parte possibile degli ingredienti. Il Garden Village segue il principio di una società senza rifiuti: i residui organici servono ad alimentare i maiali della specie autoctona slovena “Krškopoljski prašič”, particolarmente adatta per la produzione di prosciutti e altre specialità a base di carne con un’elevata percentuale di grasso. La carne di questi maiali viene poi servita ai clienti: un bell’esempio di catena nutritiva.

 

Garden of tastes

Garden of tastes Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Con Borisom ho raggiunto un villaggio a poca distanza da Bled, dove l’elegante Mateja Reš ci ha accolti nel suo cortile, su un curatissimo prato incorniciato dalla chiesa e dalle cime delle Alpi. Sotto un terrazzo coperto, in una cucina esterna, il figlio di Mateja era impegnato a togliere i piccioli dai fiori di sambuco raccolti solo pochi metri più in là. Mateja è nota come la creatrice delle tisane di Bled, che si trovano in vendita nei negozi della cittadina. Gli ingredienti delle sue tisane cambiano a seconda delle erbe che crescono nel suo curatissimo giardino e nei dintorni nei singoli momenti dell’anno. Le tisane vengono prodotte in piccole quantità, poiché Mateja raccoglie e secca a mano tutte le erbe.

Garden of tastes Bled Noah Charney 2© Boris Pretnar

Questo significa che le sue mani esperte hanno scelto e preparato ogni fogliolina e ogni fiore che si trova nei prodotti che propone ai suoi clienti. Mateja organizza anche workshop culinari in varie lingue su misura per gli ospiti che desiderano scoprire le erbe e i fiori locali o vorrebbero imparare a preparare i tipici dolci sloveni, come la putizza, o concedersi un picnic in mezzo alla natura. Il cane di Mateja ci accompagna dall’altro lato della strada, fino a un labirinto ornato e delimitato da erbe e fiori locali. Mateja ci invita a passeggiare nel labirinto e annusare gli odori delle erbe riscaldate dal sole in una vera e propria meditazione olfattiva.

 

Prgarija - Tepka pear village Zasip

hruške tepke Prgarija Zasip Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Dopo questa sosta ci avviamo verso il villaggio di Zasip, definito da France Prešeren, il più grande poeta sloveno e rappresentante del romanticismo sloveno, come “l’altare della regione Gorenjska” e il cuore spirituale di questa parte montuosa della Slovenia. In dialetto quest’area è nota anche come Prgarija a causa di una particolare specie di pera, la “tepka”, che cresce solo in Slovenia e in Austria. Le “tepke” secche erano chiamate “prge”, quindi il nome “Prgarija” si potrebbe tradurre come “il paese delle pere secche”. Ancor prima di visitare questa zona sapevo che mi sarebbe piaciuta - preferisco i posti noti per un’unica peculiarità a quelli con più caratteristiche generiche. Nei miei corsi di scrittura amo sottolineare che ciò che è specifico e strano ci attira di più e ci rimane più impresso in mente di qualcosa di generico. Un paesino noto per le pere secche lo trovo irresistibile!

Come scopriamo dai racconti della gente del posto, nel secolo XVII l’imperatrice Maria Teresa ordinò agli abitanti di piantare in massa varie specie di frutta e verdura, tra cui le pere, per prevenire le carestie. L’area intorno a Bled e Zasip era così povera che a volte le pere erano l’unico cibo disponibile e la gente doveva ricorrere alla creatività per sfruttarle in vari modi. Zasip è diventata quindi nota per un incredibile numero di ricette in cui compare questa particolare specie di pera. La preparazione più nota è il “tepkovec”, un distillato alcolico di pere “tepke” fermentate. Ma questo è solo l’inizio. Le pere secche o “prge” vengono utilizzate in moltissimi piatti dolci o salati. Macinate in polvere, rappresentano un valido sostituto della farina. Le pere secche macinate venivano utilizzate per preparare il pane e vari dolci. Le pere secche venivano inizialmente macinate con il tritacarne, poi con il macinino per noci fino a ridurle in una polvere simile alla farina. A quel punto, non c’era limite alla fantasia. E proprio la fantasia non manca a Bojana Pipan. Questa maestra dell’utilizzo delle pere in cucina è una nonnina tanto simpatica che non ho potuto fare a meno di chiederle di abbracciarla (e sono felice che abbia acconsentito).

babica Bojana Zasip Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Nel suo libro di cucina, Bojana ha descritto una ricca serie di sorprese culinarie in cui le pere sono uno degli ingredienti principali. Bojana prepara workshop per adulti e bambini. Già l’abbraccio di questa incredibile signora merita una visita (non sono certo che sia un elemento standard dei suoi workshop: verificate in anticipo).

Molti sloveni conoscono le “tepke”, ma quelli che non le conoscono spesso hanno almeno sentito parlare dell’eccellente grappa alle pere chiamata – tepkovec. La fattoria a conduzione familiare Trglav dista solo qualche centinaio di metri dal centro di Zasip. Quando sono arrivato insieme a Boris, la prima cosa che abbiamo notato è stato il pendio dietro la casa disseminato di alberi di pero, alcuni di proporzioni notevoli. Una volta all’anno viene raccolto un quantitativo incredibile di “tepke” da cui viene ricavata la grappa.

izdelava hruškovega žganja Trglav Andreja Zasip Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Le pere fresche vengono prima macinate con un apposito macchinario e lasciate fermentare nelle botti per sei mesi. Poi vengono cotte per due volte nel calderone per la preparazione della grappa - il primo distillato ha un tasso alcoolico eccessivo, mentre il secondo è perfetto. Da questo liquore di base, che è già di per sé eccellente, vengono preparati oltre trenta diversi tipi di bevande alcooliche, dalla grappa aromatizzata ai germogli di abete fino alla grappa alle prugne fino ai sapori esotici di echinacea, pompelmo, carrube, persino cioccolata e menta. La figlia Andreja ci ha invitato a entrare e a scendere le scale fino alla cucina annerita da secoli di affumicamento della carne e cottura nel forno a legna. L’odore di fumo ci accompagnava mentre scendevamo un’altra rampa di scale verso la cantina.

žganje Znamka Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Se in paradiso ci fosse una cantina, sarebbe così. Le vecchie pareti in pietra e il pavimento in terra battuta erano decorati da scaffali pieni di bottiglie. Se apprezzate la buona grappa, questo è il posto che fa per voi. L’interno della cantina ricorda una grotta ed è coperto da cima a fondo di bottiglie di tutti i tipi. Alcune sembrano uscite dal laboratorio di un alchimista. Bottiglie dalla forma snella e allungata, bottiglie a forma di orso o di cranio, alcune contengono persino delle pere intere. Spesso un rametto con una piccola pera viene infilato in una bottiglia nella quale la pera cresce fino al raggiungimento delle sue dimensioni definitive e arriva ad assomigliare alla classica nave nella bottiglia. Ma ad attirarci in cantina non sono state solo le grappe. Su un grande tavolo in legno ci attendevano le delizie di Bojana. Un’ottima scelta, poiché le grappe che avevamo assaggiato a stomaco vuoto ci avevano dato alla testa. Gli sloveni dimostrano la loro accoglienza offrendo all’ospite un bicchierino di grappa casalinga. Io e Boris volevamo essere degli ospiti modello, perciò ne abbiamo dovuto ingoiare più di qualche bicchiere. In certi momenti il mio lavoro non è molto difficile.

namazi Znamka Bled Noah Charney© Boris Pretnar

Io e Boris non potevamo frenare l’entusiasmo dopo aver assaggiato le delizie di Bojana, che ci ha preparato tre creme da spalmare: la prima con orzo e lenticchie, la seconda con ricotta di produzione locale e la terza con fagioli e pezzetti di carne di maiale. In tavola c’era anche il pane fresco di farina di pere in cui si sentivano i pezzetti di frutta; anche la putizza era preparata con farina di pere secche. Se avessi avuto più tempo e non mi avessi dovuto preoccupare di andare a prendere le bambine all’asilo, sarei rimasto volentieri in cantina per tutto il giorno ad assaggiare le grappe e le leccornie a base di pere. Gli ospiti possono gustare su prenotazione un banchetto come quello che hanno preparato a me e a Boris, possono portare con sé una o più bottiglie di grappa di Trglav, a seconda dello spazio disponibile in valigia. Ho suggerito ad Andreja di valutare di preparare delle bottigliette da viaggio per i viaggiatori. La grappa fatta in casa è uno dei souvenir migliori che si possano portare a casa da un viaggio, ma pochi viaggiatori amano sentire il rumore delle bottiglie nei bagagli. Quando i miei amici vengono a trovarmi in Slovenia, verso nelle loro bottiglie d’acqua vuote la grappa fatta in casa da mia suocera, dopodiché rivestiamo le loro bottiglie con nastro adesivo in modo da consentire loro di portarle a casa nel bagaglio a mano. Un trucco semplice che funziona alla perfezione. Chi inventerà una bottiglia da viaggio per grappa che permetterà ai turisti di portare il liquore con sè sull’aereo avrà senz’altro un grande successo.

Znamka Bled Noah Charney prgini struklji© Boris Pretnar

La storia del villaggio e delle sue celebri pere secche è proseguita nella trattoria Kurej, dove seguendo una ricetta di Bojana preparano un’altra specialità slovena, gli “štruklji”, in italiano strucoli. Il nome è difficile da tradurre in altre lingue perché gli altri popoli, per esempio nei Paesi di lingua inglese, non conoscono nessun piatto simile a questo. Gli strucoli sono fatti di un impasto sottile ripieno che viene avvolto su se stesso, avvolto in uno straccio e cotto in acqua bollente. Gli strucoli vengono poi tagliati a fette che ricordano la rollata, ma sono più sottili e leggeri di quanto possiate immaginare. Gli strucoli possono essere dolci o salati. Quelli di Bojana sono dolci, ripieni di pere e serviti con una salsa alle pere “tepke” e una fetta di pera fresca ricoperta di cioccolato. Se vi sembra che la predominanza delle pere sia eccessiva, vi assicuro che non è così. I svariati modi di utilizzo delle pere fresche e secche riflette la fantasia dei cuochi, che le abbinano ad altri ingredienti quali il riso, il grano, le patate o i fagioli. Non c’è limite alla fantasia. Ma quello che mi colpisce particolarmente è il fatto che questa esperienza non è tipica della Slovenia bensì di un solo villaggio. Qui potete conoscere da turista un fenomeno talmente specifico e tradizionale da non essere noto nemmeno alla gran parte degli sloveni stessi. Ma ciò che sorprende di più è il fatto di essere a soli cinque minuti di distanza da Bled, la località turisticamente più sviluppata della Slovenia. Eppure solo i turisti più arditi arrivano fin qui. Qui potete partecipare a un workshop culinario con Bojana (che vi può anche abbracciare se lo desiderate), assaggiare l’inimitabile grappa di pere e le altre leccornie della fattoria “Trglavova kmetija” e assaggiate i gustosi strucoli - un’esperienza che susciterà anche l’invidia degli abitanti del posto.

Difficile immaginare qualcosa di meglio nella vita. Io e Boris dovremmo fare sei volte il giro del lago per consumare tutte le calorie accumulate! Ma lo dovremo fare perché la nostra prossima tappa sarà il caffè Kavarna Park e il suo leggendario millefoglie alla crema di Bled.


L’autore:

Znamka_Bled_Noah_Charney103© Boris Pretnar

Il dr. Noah Charney docente di storia dell’arte americano che vive da anni in Slovenia, è autore di numerosi bestseller. Cresciuto nella città di New Haven, dopo il conseguimento del diploma ha studiato al Courtauld Institute e alle università di Cambridge e di Lubiana. È autore di 13 libri tra cui alcuni bestseller di successo come: “Slovenology: Living and Traveling in the World’s Best Country” che comprende saggi sulle avventure vissute in prima persona in Slovenia, da lui definita “il miglior Paese al mondo”. Nei primi sei mesi ne sono state vendute oltre 3.000 copie. Il suo scritto Eternal Architect: The Life and Art of Jože Plečnik, Modernist Mystic” ha conquistato il secondo posto al concorso letterario sloveno, mentre al Biennale di architettura di Novi Sad è stato nominato come migliore libro. Oltre a essere un esperto nel campo della storia dell’arte e del giallo artistico, Charney si è imposto anche come specialista della Slovenia, collaborando con i suoi resoconti con testate di rilievo come The Guardian e Washington Post. Se volete saperne di più, visitate il suo sito noahcharney.com o seguite l’autore sul social per scoprire le sue avventure nel “migliore Paese del mondo”.


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